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Nel 2002 Slahi viene mandato nel campo di detenzione di Guantánamo. Carcerato senza essere accusato di nulla, viene torturato e vessato in nome della lotta al terrorismo. Dopo tre anni di prigionia, comincia a scrivere la sua storia, finché nel 2007 l'FBI, la CIA e l'intelligence americana stabiliscono che non ci sono elementi per collegare Slahi ad alcun atto di terrorismo e nel 2010 viene ordinata la sua scarcerazione. Eppure resta a Guantánamo ancora per anni. Nonostante questa inimmaginabile ingiustizia, Slahi rimane tollerante, razionale, benevolo. Il suo manoscritto è stato declassificato dal governo americano e le sue parole, disponibili per tutti dal 2015, raccontano una storia scioccante che rappresenta un documento di immensa importanza storica.